In questo articolo cercheremo di capire se l’integrazione dei Probiotici può avere qualche vantaggio nella performance atletica ed estetica di uno sportivo. Quali sono i benefici che prometto di apportare? E soprattutto, sono supportati dalla letteratura scientifica?
Hai già letto il prima articolo sui probiotici: Probiotici: cosa sono ed a cosa servono?
Probiotici e sport: allenamento, apparato immunitario e microbiota
Mentre l’attività fisica a medio alta intensità, con moderato volume, stimola il sistema immunitario e garantisce la regolare funzione intestinale [2], lo strenuo e voluminoso allenamento può provocare numerosi effetti deleteri sull’apparato intestinale come crampi addominali, reflusso, nausea, vomito, diarrea e permeabilità dell’epitelio intestinale che provocano una diminuzione della performance[3,4].
Non solo, il primo tratto dell’apparato splancnico è il primo nel quale tutti i patogeni passano, e nel quale vi è la prima risposta del sistema immunitario per difendere tutto l’organismo. Una disbiosi, ovvero un’alterazione del microbioma si riflette indirettamente sulla modulazione del sistema immunitario [3], che deve rispondere ai patogeni per non incorrere nelle piccole infezioni del tratto respiratorio superiore (URTI). I Probiotici, in qualità di modulatori del microbiota potrebbero venire in aiuto in tal senso [5,6,7,8,9], poiché potrebbero regolare la mucosa dell’apparato immunitario [10], aumentando l’attività dei macrofagi [11].
A cosa servono i probiotici? Ecco gli effetti dei probiotici sulle performance
Su 24 studi che hanno indagato sui possibili benefici dei probiotici sulle performance atletiche, 17 non hanno riportato niente di rilevante, mentre 7 hanno trovato degli effetti significativi[1]. In questi studi con risultati positivi, possiamo trovare interessanti informazioni:
– un aumento del VO2max nel test di Cooper dopo 30 giorni di yogurt a base di Streptococcus thermophilus o Lactobacillus delbrueckii ssp. bulgaricus[8];
– il rispetto del piano di lavoro in 12 settimane di allenamento, comprendendo un aumento del volume di lavoro, nel gruppo che assumeva ceppi multipli di probiotici rispetto al placebo[12] (Nda – molto interessante questo perché conferma le teorie del paragrafo sopra, cioè che una minor incidenza di piccole infezioni del tratto respiratorio permetterebbero di mantenere i volumi della periodizzazione stagionale);
– aumento del VO2max in nuotatori professionisti, somministrando yogurt con ceppi multipli[7];
– ritardo nell’insorgere la sensazione di fatica su runner professionisti in 4 settimane di somministrazione ceppi multipli[9];
– aumento nei test pliometrici in 8 settimane di somministrazione Bacillus coagulans GBI-30, 6086 (BC30)[13];
– la somministrazione di 20 g di caseine insieme a Bacillus coagulans GBI-30, 6086 (BC30) per 2 settimane su amatori, rilevo secondi gli autori un miglioramento nel recupero e una diminuzione dei DOMS[6];
– in uno studio di 10 settimane, in cui veniva somministrata una bevanda post-allenamento ad una prima divisione femminile di pallavolo e calcio, che conteneva 45 g di carboidrati, 20 g di proteine, 2 grammi di grassi e l’aggiunta del ceppo di probiotici Bacillus subtilis DE111, non è stato rilevato nessun aumento delle performance ma a livello estetico, il gruppo che assumeva il probiotico ebbe una diminuzione della massa grassa e un aumento della massa magra significativo, rispetto al gruppo di controllo[14].
Conclusioni: perché assumere probiotici
Potrebbero sembrare quasi tutte delle speculazioni, ma qualche studio riporta degli effetti indiretti notevoli, che meritano di prendere in considerazione l’aggiunta di ceppi multipli al fine di sostenere gli allenamenti, e portare a casa qualche profitto in più[1].
Il tema che mi preme di più sottolineare è che, una possibile integrazione di probiotici, può supportare il sistema immunitario indirettamente per modulazione del microbiota prevenendo quindi l’insorgenza di piccole infezione del tratto aereo superiore (URTI)[1,12] e permettendo quindi di continuare a sostenere l’allenamento nel tempo.
Agendo sempre a livello intestinale, i probioti permettono, per meccanismi ancora non chiari, la produzione di enzimi atti a promuovere la corretta digestione ed assorbimento dei nutrienti[6,15,16], diminuendo l’infiammazione e proteggendo i villi intestinali[17], anche grazie alla riduzione di fattori infiammatori come il TNF, i cui alti livelli sono correlati ad una soppressione della sintesi proteica, mancanza di riposo notturno adeguato, diminuzione del recupero muscolare[18,19,20].
Ne deduciamo, dunque, che l’integrazione di ceppi multipli di probiotici potrebbero garantire una maggior sintesi proteica, una miglior utilizzazione dei nutrienti per aumentare lo stato di benessere fisico, e quindi a cascata, la possibilità di attenersi alla periodizzazione di allenamento, allenandosi con profitto, raggiungendo un optimum di ricomposizione corporea.
In questo articolo abbiamo approfondito quanti probiotici assumere e quando farlo.