Il risveglio primaverile può portare con sé un senso di stanchezza. Leggendo questo articolo imparerai a riconoscerne i sintomi e scoprirai molti rimedi per tornare in forma.
Tutti i sintomi legati alla stanchezza primaverile
L’arrivo della bella stagione, oltre a portare i primi caldi e più ore di luce, è frequentemente legato ad una particolare sintomatologia che colpisce gran parte della popolazione, definita come “sindrome primaverile”.
Il corpo, infatti, percepisce il passaggio dall’inverno all’estate e lo tramuta in una vasta gamma di sintomi più o meno intensi, come:
- spossatezza: comporta un calo drastico e a volte cronico di motivazione e di energie nell’arco della giornata;
- disturbi del sonno: pregiudicano la qualità del riposo alterando le attività fisiologiche del corpo. L’insonnia si posiziona tra i disturbi del sonno più frequenti durante il cambio di stagione;
- astenia: stato di debolezza generale dovuto alla riduzione o alla perdita della forza, con facile affaticamento e insufficiente reazione agli stimoli;
- disturbi della concentrazione: spesso correlati ad alterazioni dei valori nutrizionali come ad esempio nel caso del ferro;
- irritabilità e sbalzi d’umore: manifestazione di comportamenti aventi reazioni spropositate nei confronti di stimoli esterni anche di poco conto;
- mal di testa: dolore localizzato a livello del cranio, provocato dalla stimolazione di strutture intracraniche sensibili al dolore;
- ansia: combinazione di stati d’animo che includono paura, apprensione e preoccupazione, spesso accompagnati da sensazioni fisiche come palpitazioni, dolori al petto, respiro corto e nausea.
Per l’organismo, l’adattamento ai cambiamenti primaverili comporta una spesa energetica notevole e, ad incidere su questo senso di malessere generalizzato, si aggiungono anche i repentini sbalzi termici e fattori soggettivi come ad esempio nel caso delle allergie (1).
Ora che abbiamo evidenziato quali sono i sintomi più frequenti associati alla stanchezza primaverile, individuiamone le cause scatenanti.
Cause associate alla stanchezza primaverile
Perché l’adattamento alla primavera è un’azione così faticosa per l’organismo? Rispondiamo alla domanda evidenziando le cause alla base della stanchezza primaverile: sensibilità del ritmo circadiano e carenze vitaminiche che generano una condizione fisiologica e sintomatica potenzialmente dannosa per lo svolgimento delle normali attività quotidiane.
Sensibilità del ritmo circadiano
Le funzioni fisiologiche che avvengono all’interno del corpo, sono scandite dall'alternanza luce buio in intervalli di tempo ben definiti. Il brusco cambiamento che l’organismo percepisce durante la primavera porta con sé ripercussioni importanti che si manifestano per l’appunto con la stanchezza primaverile.
Ecco che i mutamenti stagionali vanno ad incidere sul ritmo circadiano, caratterizzato da un arco temporale di 24h.
Il fattore che sembra stressare maggiormente il corpo è proprio il cambio dell’ora, associato ad un aumento delle ore di luce, rispetto ai mesi invernali. Tale transizione è così repentina che il fisico fa fatica ad adattarsi creando disfunzioni interne come nel caso della melatonina (2).
La melatonina è un ormone lipo-idrosolubile prodotto principalmente dall'Epifisi, una piccola ghiandola presente nel cervello, raggiunge il picco massimo nelle ore notturne per poi diminuire nel momento in cui la retina dell’occhio incontra la luce.
Quando l’andamento dei livelli plasmatici di melatonina viene alterato, come nel passaggio dall’inverno alla primavera, si possono verificare i cosiddetti disturbi del sonno, che si dividono in: chi fa fatica a prendere sonno e chi si alza nel cuore della notte senza riuscire a riaddormentarsi.
Studi a riguardo, hanno dimostrato che un apporto integrativo di melatonina migliora in gran parte il primo caso. Mentre per la sindrome da jet-leg è consigliato lavorare sull’alimentazione (3), tematiche che approfondiremo nei paragrafi che seguono.
Carenze vitaminiche e idrosaline
Se da un lato i raggi solari sono fonte di Vitamina D, dall’altro potrebbero innescare danni cellulari e cutanei, perciò occorre fare il pieno di antiossidanti così da contrastare il lato negativo della bella stagione.
Carenze vitaminiche
Tra le carenze vitaminiche più frequenti, in grado di portare ai sintomi tipici della stanchezza primaverile, troviamo:
- vitamina A: o retinolo, fa parte delle vitamine liposolubili e il fabbisogno giornaliero si aggira intorno ai 0,6-0,7 mg, che possono aumentare fino a 0,95 mg durante l’allattamento. La carenza di vitamina A, in generale può portare ad un’eccessiva sensibilità alle infezioni e carenze della vista (4);
- vitamina B: nel dettaglio prendiamo in esame la vitamina B12 considerata un’importante fonte di energia per il corpo, soprattutto durante il cambio di stagione. Svolge un ruolo primario nella prevenzione dell’anemia e una sua lieve mancanza comporta stanchezza cronica, difficoltà nel concentrarsi e formicolii alle estremità degli arti di varia intensità (5);
- vitamina C: detta anche Acido Ascorbico è una vitamina idrosolubile, capace di favorire l’assorbimento del ferro e indispensabile all’organismo per sintetizzare il collagene, sostanza che fortifica le ossa, la cartilagine, i muscoli e i vasi sanguigni. La carenza di vitamina C, tipica quando si esce dall’inverno, comporta sintomi come stanchezza, affaticamento, inappetenza e dolori muscolari, che se sommati portano ad uno stato di sofferenza identificabile nella sindrome primaverile.
Carenze idrosaline
Oltre alle vitamine causa della stanchezza primaverile sono i bassi livelli di sali minerali come ad esempio nel caso di:
- Magnesio: la cui carenza contribuisce al senso generale di affaticamento. La sua azione regola la contrazione muscolare, la trasmissione dell’impulso nervoso, la sintesi enzimatica per la produzione di energia e partecipa attivamente nella sintesi proteica;
- Potassio: importante per l’efficienza della contrazione muscolare, perché cofattore di alcuni enzimi coinvolti nel metabolismo energetico e per la conversione del glucosio, energia immediatamente utilizzabile, in glicogeno, scorta energetica dei muscoli;
Carenze di tipo vitaminico e idrosalino comportano per il corpo, specialmente nel passaggio dall’inverno alla primavera, uno stato di affaticamento sia fisico che mentale, facilmente recuperabile attraverso la corretta alimentazione e, qualora necessario, l’utilizzo di integratori naturali come Maltogen(7).
Le buone abitudini per combattere la stanchezza in primavera
Per combattere il senso di spossatezza tipico della primavera, impostare una routine caratterizzata da buone abitudini è sicuramente una prima soluzione che si può introdurre nella propria quotidianità, senza troppi sforzi ma capace di garantire risultati notevoli in termini di energia e benessere psicofisico.
Non sottovalutare l’importanza del sonno
Salute fisica e psicologica dipendono anche da come e quanto si dorme, soprattutto nel passaggio dall’inverno alla primavera. Il corretto riposo notturno, sostiene le difese immunitarie e aumenta la resistenza alle aggressioni da parte di virus e batteri. Dormire a sufficienza riduce il rischio di ammalarsi, e favorisce una maggior concentrazione durante le ore di lavoro.
Perciò al cambiare dei bioritmi, il corpo ha bisogno di recuperare le sue energie con il riposo. Se vuoi scoprire come riposare nel migliore dei modi leggi il nostro approfondimento Sonno: linee guida da seguire.
Intanto, vediamo insieme quattro sono consigli che puoi adottare subito per contrastare la stanchezza primaverile e migliorare il sonno:
- concediti una pausa quando ne senti il bisogno;
- rispetta il più possibile una routine, coricandoti alla stessa ora e dormendo circa 8 ore per notte;
- evita di andare a dormire durante la digestione;
- limita il più possibile le fonti di stress.
Il sonno oggi sembra essere diventato un elemento sempre più trascurabile per la salute, quando in realtà è una colonna portante per portare avanti i mille impegni quotidiani.
Con un riposo di qualità, il corpo si depura riuscendo a contrastare attivamente i cambi di stagione.
Ritrovare le energie attraverso l’alimentazione
L’alimentazione è un alleato davvero essenziale quando si affronta la stanchezza primaverile, ecco che per migliorarla occorre disintossicare il corpo, così da minimizzare la spossatezza, l'irritabilità o i risvegli notturni.
Un'alimentazione controllata ricca di frutta e verdura di stagione apporta considerevoli benefici, soprattutto a livello energetico e nutrizionale. Vediamo quali sono gli alimenti tipici del periodo primaverile:
- asparagi: tipici dei mesi di Marzo, Aprile e Maggio sono ricchi di fibre, vitamine e sali minerali ma poveri di calorie. Hanno uno spiccato effetto disintossicante, perfetto per combattere gonfiore e stanchezza e sono ottimi per migliorare l'umore e le funzioni cerebrali grazie all'acido folico e vitamina B12. Mentre triptofano e potassio agiscono contro ansia, stress e stanchezza;
- spinaci: sono piccoli grandi alleati per affrontare al meglio il cambio di stagione! Grazie alle loro proprietà alcalinizzanti e antiossidanti. Ricchi di sali minerali, risultano leggeri e diuretici, aiutano i muscoli a restare in forma e stimolano le corrette funzioni intestinali;
- fragole: gustose e rinfrescanti, le fragole sono importanti per la presenza di vitamina C e flavonoidi. Sostengono le funzioni immunitarie e combattono stress e stanchezza. Inoltre grazie alla pectina, favoriscono la funzionalità intestinale e l'eliminazione delle tossine;
- pesce azzurro: considerato un “pesce povero” è ricco di Omega3 come nel caso di alici e sgombri. Il pesce azzurro è facile da reperire e da cucinare. La serotonina contenuta, combatte il cattivo umore riducendo l’irritabilità. Ottimi per il sistema nervoso aiutano a contrastare il colesterolo LDL (lipoproteine a bassa densità);
- avena: aiuta a combattere lo stress psicofisico e l'irritabilità. Sgusciata in fiocchi o in chicchi è molto versatile in cucina ed è fondamentale per presenza delle vitamine del gruppo B che, lavorando sui neurotrasmettitori, influiscono positivamente sui livelli di benessere.
Ora non ti resta che dar libero sfogo alla fantasia! Infatti, se i cibi di stagione fanno bene alle funzioni corporee e alla spossatezza primaverile, l’attività culinaria contribuirà a migliorare lo stress e il nervosismo lasciando spazio a nuove idee e tanta creatività.
Gli esercizi che migliorano stress e spossatezza
L'esercizio fisico praticato nel modo corretto, invece di affaticare ulteriormente, permette un recupero attivo delle forze, così da abbandonare quella sensazione di debolezza tipica della primavera e lasciare spazio ad una nuova dinamicità.
Il trucco sta nel mettere in circolo molecole anti-infiammatorie che possono alleviare la sintomatologia primaverile. Per fare ciò innanzitutto bisogna capire il proprio grado di allenamento iniziando da esercizi sostenibili per poi aumentare il carico man mano che la debolezza abbandona il corpo.
Un esempio pratico lo si può fare con questi tre esercizi:
- Squat a corpo libero
- Push up
- Plank
Tutti esercizi in grado di generare lo sforzo necessario a rigenerare il lavoro metabolico e muscolare di cui il fisico ha bisogno.
Inoltre è bene precisare che questi esercizi sono adattabili a più livelli di difficoltà dunque ideali sia per chi è tendenzialmente sedentario, sia per chi è ben allenato.
I benefici sono apprezzabili dopo due-tre settimane dall’inizio dell’attività, ovviamente portata avanti con costanza, e riguardano l’aumento delle energie quotidiane, il miglioramento della concentrazione e l’abbandono della fastidiosa sensazione di debolezza generalizzata.
L’integrazione contro la stanchezza primaverile
Nel momento in cui la stanchezza primaverile diventa un ostacolo alle attività quotidiane occorre intervenire con una corretta integrazione, in grado di ripristinare un apporto energetico equilibrato. Prendiamo ora in considerazione i migliori elementi contenuti all’interno degli integratori alimentari, capaci di contrastare la stanchezza primaverile.
Probiotici
I probiotici sono oligosaccaridi non digeribili che influenzano positivamente lo sviluppo della flora batterica, contribuendo alla salute del microbiota intestinale (7). Il microbiota intestinale svolge un ruolo importante durante il cambio di stagione perché intermediario delle attività tra sistema nervoso e sistema enterico. Dunque l’assunzione di integratori naturali a base di probiotici avrà come beneficio: la riduzione degli sbalzi d’umore e dell’irritabilità favorendo il corretto transito intestinale.
Vitamine del gruppo B
La vitamina B12 è nutriente essenziale per lo svolgimento di numerose funzioni biologiche, deve essere ricavata da fonti esterne all'organismo, come ad esempio i batteri. Utile per contrastare la stanchezza primaverile e lo stress perché in grado di convertire i carboidrati in glucosio, fonte energetica pronta all’uso. Vit strong è sicuramente la scelta più completa quando si tratta di integrare le vitamine del gruppo B compresa la B12, gluten free e senza lattosio, adatto sia per persone intolleranti al glutine che per chi è intollerante al latte e ai suoi derivati.
Aminoacidi
Oligoelementi
Gli oligoelementi sono micronutrienti di cui il corpo necessità in piccole quantità, risultano indispensabili per catalizzare alcune reazioni fisiologiche come il rilascio di serotonina, il bilanciamento dell’adrenalina e l’assorbimento di ferro per aumentare la distribuzione dell’ossigeno in circolo. Si consiglia di assumere integratori di oligoelementi associati a litoterapici come la bornite in grado di migliorare l’assorbimento organico.
Sali minerali
I sali minerali sono sostanze di natura inorganica in grado di mantenere l’equilibrio idrosalino corporeo e utili per combattere la stanchezza primaverile. Tra i più importanti troviamo il Magnesio, con la sua azione miorilassante, riduce i risvegli notturni legati all’ansia, allevia la stanchezza degli arti inferiori e migliora i disturbi di attenzione. Si consigliano formulazioni da sciogliere in acqua come Maltogen Plus così da poter associare al contributo salino, una fonte di idratazione al fine di mantenere depurare l’organismo.
L’utilizzo di integratori alimentari per contrastare la stanchezza primaverile, deve essere sempre supervisionato dal proprio medico o nutrizionista, in quanto se non bilanciato a dovere potrebbe portare a pericolosi sovraccarichi nutrizionali.
Conclusioni
Giunti al termine di questo ampio approfondimento dedicato alla stanchezza primaverile, riassumiamo quanto detto:
- il cambio di stagione per il corpo comporta una spesa energetica importante che non sempre riesce a compensare e dunque a volte possono manifestarsi specifici sintomi identificati nella sindrome primaverile;
- le cause di questo affaticamento ruotano attorno alla sensibilità del ritmo circadiano e ad eventuali carenze vitaminiche alle quali prestare attenzione;
- una routine equilibrata che tenga in considerazione il riposo, l’alimentazione e l’attività fisica apporta sicuramente grandi benefici perciò non può essere trascurata;
- qualora alimentazione, riposo e allenamento non riuscissero a supportare il corpo nel cambio di stagione, si può adottare la strategia dell’integrazione naturale per alleviare stress, spossatezza e cambi d’umore tipici della primavera.
Ad esempio, il nostro multivitaminico Vit Strong contiene il 100% del VNR di ben 13 vitamine e 8 minerali assumendo una sola compressa.
Se dopo aver applicato tutti questi consigli questo periodo di stanchezza persistesse ulteriormente, il nostro consiglio è quello di consultare il proprio medico curante per indagare ulteriori possibili cause.